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Terremoto L'Aquila 2009:

3 anni dopo

2012

ESPOSIZIONI

Ho fatto delle foto. Ho fotografato invece di parlare.

Ho fotografato per non dimenticare.

Per non smettere di guardare"

 

Daniel Pennac “Il paradiso degli orchi”

 
 
 
TERREMOTO L'AQUILA: 3 ANNI DOPO

 

Il 6 Aprile del 2009 alle ore 3.32 di mattina, la città dell'Aquila e paesi limitrofi vengono colpiti da due scosse di terremoto a distanza di cinque secondi l'una dall'altra, la prima di 6.3 e la seconda di 5.8 su scala Richter. Pochi giorni dopo un'altra scossa di 5.4 e ripetute scosse distruggono completamente case, edifici e palazzi facendo un bilancio di 308 vittime, 1600 feriti e oltre 10 miliardi di euro di danni stimati. I paesi vicini più colpiti sono Onna, Paganica e San Gregorio a cui ho dedicato attenzione nel mio reportage.

Dopo mesi nelle tendopoli, agli abitanti vengono date delle abitazioni provvisorie, in attesa che la città venga ricostruita. Tre anni dopo, nel 2012, la situazione rimane uguale. Le case non sono state ricostruite ma è avvenuta solo la messa in sicurezza degli edifici pericolanti.

Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione del CSVAQ (Centro Servizio Volontariato dell'Aquila) e la direttrice Concetta Trecco, il VAPC (Volontari Abruzzesi per la protezione civile) presidente Angelo Carnevale e il PIVEC (Pronto Intervento Volontario Emergenza Civile) Augusto Pace.



L'Aquila

 

Oggi 6 Aprile del 2012, a distanza di 3 anni, la città è ancora distrutta. La maggior parte delle case e degli edifici colpiti dal terremoto, sono allo stato di abbandono; i palazzi messi in sicurezza sono ricoperti da ponteggi, legni e cinghie per evitare che crollino. Il centro della città è presieduto dai militari, delimitato da cancelli, ed è considerata "Zona Rossa". A distanza di 3 anni dal sisma il centro dell''Aquila è una Ghost Town, una città fantasma.

Paganica

Paganica è un paese distante 7 chilometri dall'Aquila. È stato uno dei centri più colpiti dal sisma con la conseguente evacuazione totale degi abitanti. Passeggiando per il paese ho visto macerie ovunque, migliaia di pietre una sopra l'altra ammassate, paragonabile ad una città in guerra, colpita dalle bombe aeree: desolazione, abbandono e distruzione sono le parole con cui posso descrivere il paese.

​Onna

 

Onna è stato il centro del sisma del 2009. Il paese è stato completamente raso al suolo e tutte le case sono crollate, lasciando solo cumuli di macerie ovunque. Su 350 abitati circa 41 sono state le vittime. La città attualmente è allo stato di abbandono. Accanto alle rovine, è stato costruito un piccolo villaggio, dove attualmente vivono i superstiti.

San Gregorio

 

San Gregorio dista 8 chilometri dall'Aquila. Il nucleo centrale del paese è andato distrutto e dopo il terremoto non è stato messo in sicurezza in alcun modo, vietando agli abitanti di ritornare alle proprie case per riprendersi gli oggetti personali. Ancora oggi, gli edifici sono pericolanti, non presentano ponteggi o lacci contro il crollo delle macerie e gli appartamenti hanno ancora elementi della vita quotidiana che testimoniano come il tempo si sia fermato. In questo spazio di desolazione, bambini e giovani si incontrano e giocano all'aria aperta.

A mio rischio e pericolo mi sono intrufolata dentro le case per realizzare immagini e documentare l'accaduto sotto lo sguardo attonito di alcuni passanti preoccupati per la mia incolumità.

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